DAL SOLE 24ORE
Piemonte, passa la legge sblocca crediti Partecipate regionali chiamate agli acquisti
L’elenco delle Regioni impegnate per lo sblocco dei crediti fiscali legati alle ristrutturazioni edilizie si allunga. Dopo Basilicata e Lazio, ieri anche il Consiglio regionale del Piemonte, dopo un rapidissimo passaggio in commissione, ha approvato all’unanimità una proposta di legge, promossa dal presidente del Consiglio Stefano Allasia (Lega), che riprende i contenuti delle altre norme approvate in questi giorni.
L’obiettivo è coinvolgere le partecipate regionali all’interno di uno schema compatibile con il decreto cessioni di febbraio (Dl n. 11/2023). Quel provvedimento, infatti, escludeva la possibilità di vendere crediti all’interno del perimetro della Pa. La norma piemontese, come le altre approvate finora, punta a coinvolgere le società non incluse nel perimetro della pubblica amministrazione, definito dagli elenchi Istat. In ballo ci sono numeri importanti. In base ai dati Enea, al 31 agosto scorso, i lavori del solo superbonus ammessi a detrazione in Piemonte ammontavano a circa 5,2 miliardi. Molti di questi stanno incontrando problemi in fase di monetizzazione: la stima è che, attualmente, ci siano circa 25mila cantieri bloccati in regione.
Per aiutare imprese e cittadini rimasti fermi in attesa di liquidare questi bonus, la Regione impegna la capienza fiscale delle sue società partecipate. Si punta, quindi, a favorire «per il tramite degli enti pubblici economici regionali e/o le società partecipate, dopo aver valutato la consistenza della loro capacità di compensazione annua o mensile mediante modello F24, l’acquisto annuale di crediti di imposta relativi a bonus edilizi», dice la relazione illustrativa.
La proposta — spiega Allasia – «ha l’obiettivo di contribuire ad alleviare le grandi difficoltà finanziarie di migliaia di soggetti — imprese e semplici cittadini – che vedono i propri crediti bloccati. Vogliamo provare a favorire la circolazione dei crediti sia dei beneficiari che hanno sostenuto le spese, e pertanto hanno maturato il diritto di scegliere, in luogo della detrazione, di cedere il credito d’imposta di pari ammontare ad altri soggetti, e sia dei fornitori (imprese e professionisti) che si siano avvalsi dell’opzione dello sconto in fattura, per poter poi cedere, monetizzando, il relativo credito d’imposta ad altri soggetti, istituti di credito o altri intermediari finanziari che siano.
Fornitori che, tuttavia, non sono riusciti a monetizzare il credito maturato».
Questo processo di sblocco dovrà riguardare «interventi su edifici/unità immobiliari ubicati nel territorio della Regione » e «fornitori aventi sede legale o operativa in Regione». In concreto, la società coinvolta in questa operazione dovrebbe essere Finpiemonte, la società finanziaria regionale. Anche se sarà la giunta regionale a definire i criteri attuativi dell’intervento. Lo farà in tempi brevissimi: la legge, con un emendamento votato ieri, è stata dichiarata urgente e dovrà essere attuata in appena quindici giorni. La speranza è di riuscire ad avviare nel giro di poche settimane le operazioni di compensazione.
Anche se, in questo passaggio, bisognerà fare una valutazione particolarmente delicata: andrà stimata la consistenza della capacità di compensazione tramite F24 degli enti e delle società coinvolte. In pratica, bisognerà stabilire qual è la reale capacità di assorbimento dei crediti.
Il coinvolgimento delle Regioni in questa vicenda, comunque, non sembra destinato a fermarsi qui. In Sicilia proprio ieri è iniziata la discussione in commissione della proposta di legge firmata da Giorgio Assenza (capogruppo di Fratelli d’Italia). Una situazione simile a quella che si registra in Umbria, dove avanza la proposta di legge firmata da Marco Castellari (Lega).
FONTE:
Giuseppe Latour
Il SOle 24 Ore