“Aiutiamo i cristiani armeni in fuga da una guerra dimenticata da tutti”, l’appello lanciato questa mattina dal presidente del Consiglio regionale e presidente del Comitato dei Diritti umani e civili, Stefano Allasia, insieme all’assessore regionale Maurizio Marrone ed ai consiglieri Sara Zambaia e Silvio Magliano.
Un richiamo alle istituzioni e alla comunità internazionale quello stamane dopo l’ennesima notte drammatica a Stepanakert, capitale della regione del Nagorno Karabakh, dopo l’esplosione di un deposito di benzina dove si contano i morti a decine e a centinaia i feriti, mentre i profughi sfiorano quota 15mila.
“Ormai i crimini di guerra perpetrati in quelle terre – dichiara Stefano Allasia – non si contano più. I cristiani sono discriminati e perseguitati per il solo fatto di professare la loro fede. Il popolo armeno ha sperimentato sofferenza, dolore e persecuzione. Non vi è più tempo: l’intervento di aiuto è diventato sempre più urgente”.
“In questo momento – afferma Maurizio Marrone, assessore alla cooperazione internazionale della Regione Piemonte – migliaia di cristiani armeni stanno abbandonando le terre che abitavano da generazioni per sfuggire all’avanzata dell’esercito azero. Una catastrofe umanitaria che non può essere ignorata e davanti alla quale la Cooperazione Internazionale della Regione Piemonte, che da anni porta sostegno in Artsakh, intende alzare la voce nel nome della Civiltà”.
“E’ doveroso, da parte nostra, – sottolinea il consigliere regionale dei Moderati, Silvio Magliano – far sentire la nostra voce ed esprimere in tutti i modi la nostra solidarietà alla popolazione armena dell’Artsakh. La nostra preoccupazione è massima sia per il futuro di un popolo e di una cultura, sia per la quotidianità di decine di migliaia di persone la cui vita è messa in grave pericolo e per le quali anche soltanto procurarsi acqua, cibo e farmaci è drammaticamente difficile. Sulla tragedia in corso – di una portata tale da riportare alla memoria alcune delle pagine più terribili del secolo scorso – è doveroso rompere il silenzio”.
“Purtroppo – concludono i vicepresidenti del comitato regionale dei Diritti Umani e Civili, Sara Zambaia e Gianpiero Leo – la storia si ripete: il popolo armeno sta vivendo l’ennesima difficoltà. Non possiamo che esprimere la nostra totale vicinanza a quegli uomini, donne e bambini che in queste ore stanno mettendo al sicuro le proprie vite per paura di ripercussioni etniche. Dobbiamo sensibilizzare costantemente e dimostrare la vicinanza istituzionale a queste popolazioni vittime di soprusi e violenze indegne. Ci stringiamo ai cittadini della Repubblica di Nagorno-Karabakh con l’auspicio che questa situazione surreale possa trovare pace”.