La mancanza negli uffici pubblici di personale o di impiegati qualificati, potrebbe mettere a repentaglio l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finanziato con risorse europee. Questa la principale criticità che si trova ad affrontare il Piemonte e l’Italia a circa due anni dall’approvazione del PNRR italiano da parte della Commissione europea. La carenza di personale è oggi di circa il 35%, con punte del 50% in alcuni settori”. È quanto emerso nel corso del convegno Regioni e amministrazioni locali nel PNRR”, organizzato alla Cavallerizza di Torino dal Centro interuniversitario di studi regionali “Giorgio Lombardi”, in collaborazione con il Consiglio regionale del Piemonte, Università degli studi di Torino, Università del Piemonte Orientale, il Piemonte delle Autonomie e Ires Piemonte.
“Mentre un anno fa, nel primo seminario dedicato al tema, ci interrogammo sulle potenzialità del Piano – sottolinea Anna Maria Poggi del Centro interuniversitario di studi regionali “Giorgio Lombardi” – oggi, è inevitabile soffermarsi sulle criticità che stanno emergendo allo scopo di comprendere quali siano in qualche misura fisiologiche e quali, invece, siano connesse a problemi strutturali del Paese ovvero a diversità di indirizzi politici.
“Tutte le amministrazioni si sono prodigate e si stanno ancora prodigando per realizzare progettualità importanti che vadano finalmente a rispondere a esigenze e criticità annose, con l’obiettivo di riqualificare e rilanciare parti delle nostre città – ha dichiarato ad apertura dei lavori Stefano Allasia, presidente Consiglio regionale del Piemonte – Affinché il PNRR costituisca realmente un’opportunità strategica di efficienza è, quindi, necessario continuare a puntare sulla professionalizzazione delle risorse interne, ma anche creare strutture di supporto. Per esempio in Consiglio regionale si è instaurata con la Corte dei Conti una collaborazione fattiva e preventiva, con L’obiettivo è quello di efficientare l’utilizzo delle risorse senza sprechi e senza usi impropri e non corretti che potrebbero compromettere o addirittura impedire il raggiungimento dei programmi”.
FONTE:
https://www.cr.piemonte.it/cms/articoli/comunicati-stampa/regioni-e-amministrazioni-locali-nel-pnrr