“La tradizione di un popolo, di un luogo, di un territorio fa riferimento alla storia ma anche a usi e costumi, modi di dire e di vivere che definiscono in modo preciso l’identità di quel popolo, di quel luogo o di quel territorio, rappresentandone alcuni suoi tratti fondamentali. Ecco perché sono convinto che anche in Piemonte le tradizioni popolari non debbano solo essere custodite nei musei – per quanto preziosi nella loro funzione – ma debbano invece continuare a vivere fra la gente, attraverso la loro riscoperta e diffusione, per diventare un patrimonio realmente condiviso da tutti i piemontesi”, così ha affermato Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale nell’imminenza della prima Giornata nazionale del folklore e delle tradizioni popolari, indetta per domani, 26 ottobre, da una direttiva del presidente del Consiglio dei ministri nel luglio scorso.
“Il Consiglio regionale ha deciso di contribuire alla promozione delle tradizioni popolari rendendole innanzitutto più “social”, per avvicinare anche le giovani generazioni a questo inestimabile bagaglio culturale che connota la nostra regione”, continua il presidente.
Da domani sarà infatti avviata una nuova rubrica sull’account Facebook del Consiglio regionale che ogni giorno darà notizia dei proverbi e dei modi di dire in piemontese, un modo per riscoprire l’autenticità di una lingua e la sua capacità di descrivere il carattere e le attitudini dei suoi abitanti.
“Questa non è che una delle iniziative che intendiamo sostenere nell’ottica di una tutela sempre più attiva delle tradizioni popolari, perché si rafforzi la consapevolezza del loro essere un formidabile strumento di valorizzazione, anche turistica e quindi economica del Piemonte, nella loro molteplice ricchezza e varietà”, conclude Allasia.
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